“L’Arte e la Letteratura sono delle fonti attraverso cui la gente comune viene ispirata a stabilirsi nella sfera mentale cosmica. Questo è il motivo per cui lo sforzo dell’Artista e dello Scrittore attraverso i secoli è stato quello di vedere l’Unità nella molteplicità, di condurre molti sul sentiero dell’Uno”.
Shrii Shrii Anandamurti
Troppo spesso ci troviamo a fruire di produzioni artistiche che, invece, potrebbero essere etichettate come semplici “produzioni creative”, e pur non avendo nulla contro l’espressione della creatività in tutti i suoi modi, riteniamo che “Arte” sia un termine che definisca esclusivamente quel particolare ramo della creatività che riesca nell’intento così lucidamente inquadrato ed espresso dal grande guru indiano.
L’Artista è, infatti, al pari del filosofo anche se in maniera diversa, un ponte perfetto tra il mondo materiale e quello spirituale, l’anello di una congiunzione col Divino: se da un canto la filosofia opera per lo svelamento dei Misteri e dell’emersione di ciò che è sommerso dentro di noi, con l’arte avviene il procedimento diametralmente opposto, ovvero l’immersione della nostra coscienza nel Misterioso, nelle profondità del livello archetipico. L’Artista infatti non ha interesse a svelare e tradurre in logica razionale il mondo dentro di sé, che lo ispira e lo porta a generare arte, ma preferisce dargli via libera, permettergli di manifestarsi in tutta la sua potenza, e servirlo all’umanità senza filtri. Emblematico fu, al riguardo, l’esempio del celebre poeta Rainer Maria Rilke che rifiutò di sottoporsi alle sedute psicoanalitiche di Sigmund Freud per paura di perdere la propria ispirazione, decisione che, a nostro avviso, data la meravigliosa produzione del celebre poeta, non potè essere più felice.
La via dell’Artista vero è inoltre una via di puro eroismo: non gli importa quale e quanto consenso riuscirà ad ottenere, ma mira dritto al compimento della sua Missione, che è di assecondare la sua ispirazione: se la sua generazione non riconoscerà il valore della sua opera, arriveranno generazioni future, altrimenti saranno le schiere celesti a compiacersi di lui. Non mira a plausi, a ricavi, ma solo a donare, a donarsi, ad espandere il range del pensabile, del comprensibile, di fatto comportandosi come Dio, dando cioè vita ad una creazione di un universo, il suo universo interiore, così strettamente connesso all’universo che tutto pervade, quella “Sfera Mentale Cosmica” per come definita dal sapiente guru, perennemente in cerca di forme sempre nuove di manifestazione.
Ma non solo: colui o colei che può davvero ammantarsi del titolo di Artista non si limita soltanto a rappresentare il proprio mondo, ma s’impegna al fine di ricondurre l’umanità a scoprire sensazioni ed emozioni non riscontrabili in altri contesti, ed a “costringere” l’intelletto umano ad elevarsi a livelli di comprensione della realtà ben superiori a quanto si è soliti esprimere nella quotidianità. L’Artista infatti è colui che, con la sua produzione, continua a ricordare all’uomo che egli è infinitamente migliore di come è solito manifestarsi, che la sua Anima è la vera salvezza del suo essere, e che la sua mente deve essere educata a concepire una realtà ben più espansa della solita, così come a partorire pensieri più elevati e a sviluppare una intelligenza più attiva e, al tempo stesso, più lungimirante, che riesca a superare il proprio interesse personale sviluppando quanto più possibile una visione d’insieme, che non si fermi all’io ma arrivi al “noi”, che non contempli solo il proprio piccolo paradigma ma che giunga a contemplare piani ben più estesi. L’Artista, qualunque sia la forma d’Arte scelta, è vero se arriva a questi livelli di comunicazione e se è questa la vera sostanza che alimenta la sua produzione, altrimenti potremmo definirlo un (più o meno) talentuoso creativo, magari anche di grande livello, che esprime in modi più o meno originali e innovativi la propria vis.
L’Artista, dunque, è ben lontano da essere semplicemente colui che riversa il suo mondo interiore su quello esteriore, così come il filosofo non è colui che riversa il proprio sapere sugli altri, il tutto per sciorinare la propria bravura, la sua perspicacia, la sua abilità, o per il puro piacere di farlo, ma cerca invece di usare le sue doti per aiutare l’umanità ad evolversi. L’Artista ha il medesimo compito: guidare l’umanità verso la migliore espressione di sé, e la migliore espressione possibile è l’incarnazione dei Principi Divini della pace, della verticalità, della bellezza, dell’armonia, del desiderio costante di purificazione e perfezionamento.
La recente scomparsa di Franco Battiato, che abbandonò la sperimentazione ipercreativa della prima fase della sua carriera per “scendere” al livello di una audience più vasta e guidarla passo dopo passo verso sonorità e tematiche di maggiore spessore, bene incarna la figura dell’Artista, sebbene molti dei veri grandi geni non scelsero mai di venire incontro alle masse, rimanendo incompresi per tutta la loro esistenza, salvo venire poi riscoperti in tutta la loro grandezza. Battiato, tramite le sue canzoni “leggere” (ci si passi il termine), instillò nella coscienza dell’ascoltatore medio tutta una serie di termini, concetti e realtà apparentemente inaccessibili all’uomo comune, eppure da sempre a portata di mano. Spiegò ad ogni amante della musica pop che nulla come la spiritualità e la bellezza meritano di essere, appunto, pop, nel senso puro del termine, ovvero “popolare”, poiché ciò che guida un uomo dalla grande spiritualità verso il sublime può guidare l’umanità intera, basta solo scoprirne l’esistenza e il valore, e riconoscere che gli impulsi che guidano un essere illuminato sono presenti in ciascuno di noi.
Permettete, a questo punto, una chiosa da parte nostra: è da troppo tempo ormai che gli artisti e le loro opere mirano a raggiungere obiettivi ben differenti dal sublime, che anzi puntano più alla (vana-)gloria personale, e che la produzione artistica, letteraria, musicale, poetica etc., non riesce più a richiamare e a sollecitare il divino dentro di noi.
Castalia auspica e progetta di impegnarsi al fine di un nuovo umanesimo, in cui il divino è parte integrante tanto della vita quotidiana quanto della percezione che ogni uomo ha di se stesso, un nuovo tempo in cui l’Arte, come fu in passato, mira a sollecitare i livelli profondi che risiedono dentro di noi per restituirli al proprio, cruciale e decisivo, ruolo di prima importanza.
Sostenete Castalia e la sua visione, e assieme accenderemo mille e più fari in questa notte scura.