Eccoci tornati! E' da settimane che non pubblicavamo un nuovo articolo sul blog, ma siamo dell’idea che l’estate sia il periodo dell’anno in cui si deve mettere un po’ da parte l’informazione, la teoria, la riflessione, per concentrarci più che mai sull’azione, sulla esperienza diretta, da vivere sulla propria pelle, non per niente mai così esposta nel resto dell’anno.
Per vederla da un’ottica ancora un po’ più espansa, l’estate può considerarsi il periodo dell’anno in cui ci è chiesto a gran forza di mettere alla prova le consapevolezze e le realizzazioni conseguite nelle stagioni precedenti. Insomma, l’estate è il periodo per eccellenza degli esami, e non solo scolastici, ma di tutti i tipi, quindi piuttosto che continuare a bombardarvi di informazioni abbiamo preferito “lasciarvi in pace” e permettervi di sperimentare in prima persona tutto il vostro essere, nella speranza che abbiate riscontrato numerosi e splendidi miglioramenti su tutti piani, dal fisico fino allo spirituale.
Ma torniamo a noi: quante e quali attività vi hanno accompagnato mentre eravate al mare come in piscina, in montagna come nelle città d’arte? Tra le tante attività tipiche dell’estate, ve n’è una che, a dirla tutta, ci accompagna nel corso di tutto l’anno e che, in vesti spesso diverse, si addice tanto alle spiagge più incontaminate quanto agli ambienti più intimi e caldi, anche invernali, un’attività perfetta sotto al sole cocente come a pochi passi da un caminetto acceso, magari mentre fuori nevica, ed è la lettura.
Vi siete mai messi a riflettere sul perché sentiamo l’esigenza e traiamo piacere dal leggere?
A parte le già facili analogie e similitudini che partirebbero solo al sentir pronunciare i termini “libro” e “leggere”, (libero, libertà, librarsi, equilibrio, leggero, leggerezza...) possiamo affermare che l’atto stesso di leggere è dovuto essenzialmente ad una esigenza: il desiderio e il bisogno di essere di più di quel che si è.
Lo Yoga parla di tre tipi di dinamiche che ci permettono l’evoluzione: gli scontri fisici, gli scontri psichici e, infine, l’attrazione verso il grande.
Va subito precisato che quando parliamo di “scontri” ovviamente intendiamo anche i più pacifici incontri e confronti, mentre il termine “scontro” nella sua accezione più immediata si presterebbe meglio alle casistiche più drastiche, ma tutti possiamo facilmente concordare sul fatto che, in generale, tutti gli scontri/incontri/confronti sono per ciascuno di noi delle preziose opportunità di crescita ed evoluzione.
L’azione di leggere ha a che vedere con lo scontro/incontro psichico e con l’attrazione verso ciò che è più grande di noi. Specchiarsi nella coscienza dei personaggi di ogni singola vicenda e, a monte e tramite essi, con la coscienza del loro autore, permette sempre di cogliere innumerevoli spunti che nutrono il nostro essere: e non per niente, qualora dovessimo rileggere un romanzo letto diverso tempo addietro, spesso ci sorprenderemmo per come la nostra coscienza finirebbe per soffermarsi su frasi, eventi, passaggi molto diversi da quelli che ci avevano colpito nella precedente occasione, finendo per darci la sensazione di aver letto qualcosa di profondamente diverso da ciò che avevamo letto in precedenza. Questo perché nel frattempo la nostra coscienza si è espansa ed evoluta, finendo per “andare” a nutrirsi di impressioni che precedentemente non era stata in grado di cogliere.
Come nel cinema vi è una netta differenza tra un blockbuster e un film d’autore, allo stesso modo è per la letteratura: ai film e alla narrativa di evasione, infatti, il più delle volte manca il requisito dell’attrazione verso il poetico, l’artistico, il sublime, in una sola parola, il “grande”, limitandosi a fornirci l’occasione per lo scontro/incontro psichico con i personaggi della vicenda, con chi li ha creati e chi li dirige.
Pertanto, tornando alla lettura, coloro che preferiscono solitamente una narrativa di genere (giallo, horror, rosa, fantasy, a netto ovviamente di poche eccezioni) solitamente non sono mossi da questa leva che ci spinge a misurarci con qualcosa e qualcuno che, inevitabilmente, per questioni di grandezza (e soprattutto di grandezza della propria coscienza), tende ad ergersi come una vetta difficile da eguagliare, per scalare la quale il lettore dovrà fare ricorso a tutta la sua sensibilità, a tutto il suo intelletto, a tutte le proprie emozioni, e in generale a tutta la sua coscienza.
Noi di Castalia, soprattutto ora che l’estate volge al termine, invitiamo ciascun amante della letteratura a “mettersi alla prova” e dedicarsi a queste meravigliose “scalate”, ma prima di tutto invitiamo ad annettere alla propria coscienza di sé proprio l’esistenza stessa del principio dell’attrazione per il grande, il fattore evolutivo che riteniamo più prezioso, rendendo quest’ultimo un cardine fondamentale per le future scelte, e non solo in fatto di letture.
Infine, spesso si dice che vi siano tre ragioni per leggere: per la storia, per lo stile e per la coscienza dell’autore. Secondo questa teoria, che sposiamo in pieno, chi legge per fruire di una bella storia (o di una storia del genere narrativo che gli piace) non avrà interesse verso una lingua ricca o di un bello stile narrativo, mentre chi ama il bello stile sarà disposto a leggere per il puro piacere di gustare le “belle lettere”, poco importa di cosa trattino. Infine, l'impressione che auspichiamo che i nostri amici di Castalia possano cogliere: leggere per specchiarsi nella coscienza dell’autore. A quel punto anche una storia non particolarmente avvincente o uno stile non particolarmente stiloso e brillante importeranno meno al lettore, ma l’elemento principale sarà la capacità, da parte dell’autore, di toccare le corde che risuonano alla nostra coscienza, la sua abilità nel farci vibrare alle sue parole proprio come un diapason, o ancora la bravura dello scrittore o della scrittrice nel farci aumentare la quantità di corde, il numero di tasti del nostro pianoforte coscenziale, aggiungendovi nuove ottave, ampliando cioè il range di ciò che possiamo far risuonare dentro di noi.
Ed è con questo augurio che, salutando la magica estate, Castalia vi augura buona lettura.
E se vorrete qualche consiglio letterario, nel nostro piccolo saremo felicissimi di essere dalla vostra anche in questo!